2 Agosto 2011 News

Le comunità dissentono sulla Relazione Annuale del governo

Secondo la Relazione annuale al Parlamento sempre meno i ragazzi usano sostanze e alcol. Ma gli addetti ai lavori dissentono; la realtà purtoppo è diversa.

 

Da “Avvenire del 29.06.2011

IL GOVERNO. GIÙ I CONSUMI. LE COMUNITÀ. MA DOVE?

Il governo dà i numeri sulla droga, le comunità e le loro federazioni li contestano seccamente.

La Relazione al Parlamento del 2011 (che gìà l’anno scorso aveva registrato un sostanzioso calo) quest’anno conferma, focalizzandosi sui giovani, che oltre alle droghe si ricorrerebbe meno anche all’alcool. E per la prima volta, invece, lancia un forte allarme sul gioco d’azzardo.

Meno consumi, ricoveri, arresti.

“Il combinato disposto di varie azioni –secondo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega lotta alla droga, Carlo Giovanardi – che vanno dall’aumento della prevenzione, anche nelle scuole, e degli interventi deterrenti, all’incremento delle terapie e alla crisi economica, continua a provocare un trend al ribasso dei consumi”.

Un milione in meno: a tanto ammonterebbe ad esempio la diminuzione dei consumatori di stupefacenti nel 2010 rispetto al 2008 (calo pari al 25,7% in due anni, da 3milioni934mila a 2milioni924mila). I ragazzi usano meno droghe, bevono meno e si ubriacano meno, fra i consumatori di stupefacenti si registrano meno decessi, meno ricoveri e meno arresti. Mentre l’unica tendenza in rialzo sarebbe l’aumento delle richieste di cura a servizi pubblici o comunità.

Ma “la realtà non corrisponde”.

“I dati, provenienti a detta degli esperti del governo da non precisate ma ‘indipendenti fonti informative’, necessitano di un approfondimento”, annota in un comunicato Andrea Muccioli, che guida San Patrignano: “L’osservazione della realtà quotidiana e le informazioni da oltre venti associazioni che collaborano con la comunità non corrispondono a quanto descritto nella Relazione. Perchè “fronteggiamo ogni giorno una diffusione del fenomeno esponenziale”: E perchè “la vantata ‘maggiore consapevolezza’ del pericolo delle droghe che si legge nel documento, non sembra proprio un dato consolidato”. Al contrario “pare evidente la crescente colpevole realtà di una società che finge di non vedere e, a volte, cerca di nascondere, l’emergenza educativa nella quale ci dibattiamo da molti anni”.

Dati “in-credibili”. Stesse considerazioni che arrivano dal Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza. “Anche quest’anno il sottosegretario Giovanardi e il Dipartimento per le Politiche Antidroga, con la Relazione annuale al Parlamento, ci hanno comunicato una fotografia “in-credibile”: un milione di consumatori in meno in due anni è dato quasi impossibile da credere”, commenta Riccardo De Facci, responsabile Dipendenze del Cnca. E continua: “peccato che tutti gli altri dati, da quelli Onu a quelli dell’Osservatorio europeo di Lisbona, come le valutazioni di tutti gli addetti ai lavori, siano ben diversi.

In verità, il consumo appare stabile ormai da qualche anno e, al di là di qualsiasi speculazione politica, il numero dei Tossicodipendenti in carcere resta insopportabile e abnorme”.

“Fra 3 anni solo… consumatori”. Infine neanche la Fict, Federazione italiana delle comunità terapeutiche, nasconde il suo stupore davanti alla Relazione governativa: “Nel triennio 2008-20110 il numero di consumatori di sostanze sarebbe del 25,7% in meno –annota don Mimmo Battaglia, il presidente Fict-. Poi in carcere si sostiene che siano diminuiti i tossicodipendenti”. Così “ci chiediamo, e nessuno ne parla, qual è ad oggi il saldo dei trasferimenti alle Regioni per la voce sanità firmato con l’accordo tra governo e Conferenza delle Regioni per il triennio 2010-2012. La spesa sanitaria per le tossicodipendenze è sotto l’1% che è il minimo per la sopravvivenza dei servizi”.

Insomma, “non siamo esperti di grandi numeri, ma una relazione così corposa non può evitare di confrontarsi con questi problemi reali”.

E “comunque nessun problema – conclude don Battaglia- altri tre anni di questi dati e non esisteranno più drogati ma solo ‘consumatori’, quindi ben condizionabili.

 

Pino Ciociola