Servizio Residenziale – Campocroce

Il centro di Campocroce è un servizio residenziale accreditato che accoglie giovani utenti assuntori di sostanze stupefacenti di entrambi i sessi, inviati dai ser.D di competenza territoriale regionale ed extraregionale. Consta di 29 posti letto.

È situato in una villa dei primi del ‘900 a Campocroce, una frazione di Mogliano Veneto, circondata da un grandissimo parco con alberi secolari e ampi spazi per attività terapeutiche e ludico-ricreative degli utenti, accessibile comodamente con i mezzi pubblici.

La storia clinica di chi viene seguito può essere severa, ma in ciascuno sono presenti risorse ampie e capacità residue tali da poter sostenere un intervento riabilitativo strutturato ed impegnativo.

Ogni utente segue un percorso riabilitativo personalizzato, che viene costruito direttamente con lui, con il servizio inviante e l’equipe curante, dopo un periodo di osservazione comportamentale, la raccolta anamnestica, la somministrazione di test e questionari, la formulazione di un’ipotesi diagnostica ed una prognosi attesa.

Gli strumenti riabilitativi sono clinici, terapeutici, educativi, ludico-ricreativi e organizzativi. Particolare attenzione è rivolta al lavoro sul corpo, con pratiche come lo yoga, il rilassamento, di gruppo ed individuale, le sedute di imagerie mentale. L’utente, nel suo percorso di riabilitazione, viene accompagnato in tutte le aree della sua vita, in un percorso graduale di reparenting, che ha come obiettivo la maggiore autonomia possibile. Le attività sono inserite in una rete territoriale ampia e solida con realtà quali forze dell’ordine, tribunali, comuni, provincia, scuole, Caritas, parrocchie, associazioni di volontariato, associazioni sportive e culturali. Un percorso di consapevolezza e rivisitazione dei propri vissuti traumatici viene in particolare dedicato alle donne, con strumenti di tipo informativo, clinico, esperienziale e terapeutico che ha un focus particolare su temi prettamente femminili.

Locali appositi sono stati creati per l’accoglienza in visita dei minori, figli o familiari dei pazienti in trattamento. Un percorso parallelo è dedicato all’intervento di sostegno e di accompagnamento per i familiari degli utenti.

La gradualità dell’autonomizzazione è ciò che contraddistingue il trattamento.